sabato 16 maggio 2015

Ancora una vittima nella Polizia Locale nel silenzio della politica.... e si riparla dello scioglimento della PL

Un'altra vittima. E' successo nel napoletano, un capitano della Polizia Municipale è stato ucciso da un folle che per un motivo futile ha iniziato a sparare all'impazzata. Grave un altro collega tuttora ricoverato. Il bilancio è di 4 vittime.
Non si può che essere vicini alle famiglie delle 4 persone uccise e un pensiero va al nostro lavoro e alla nostra condizione e alle orecchie da mercante dei politici.

Tempo fa fu pubblicata in questo blog e su Facebook una proposta di scioglimento della Polizia Locale con riassorbimento in altre forze (la trovate nella colonna a sinistra "La grande riforma"), forse un modo provocatorio ma anche possibilista per cambiare la situazione stagnante della categoria..... Se da una parte c'erano i favorevoli dall'altra ci un fu un vero e proprio attacco senza motivo.
Oggi su Facebook, è stato pubblicato un articolo della redazione di "SenzaBarcode.it" che parla di riforma per lo scioglimento della Polizia Locale..... Lo riproponiamo qui.

Napoli, una strage che dovrebbe far riflettere sulla riforma della Polizia Locale, poliziotti considerati di serie B che rischiano come gli altri ma a basso costo.
Morti e feriti. Nelle ore in cui si piange un ufficiale della Polizia Locale di Napoli e si teme per la vita di un altro agente colpito gravemente nella strage di Secondigliano viene da domandarsi se la continua denigrazione dei corpi di Polizia Locale da parte di politica e media non debba portare al loro scioglimento.
Niente risarcimento.
Non avranno lo stesso trattamento, anche economico, le vittime ed i famigliari dei due appartenenti alla Polizia Locale coinvolti nella massacro rispetto a coloro che indossano una divisa dei corpi di Polizia nazionali. Nemmeno la stampa, se è per questo -a parte Il Mattino di Napoli- concede molto spazio all’atto eroico degli appartenenti alla Polizia Locale, si relega a fondo articolo il tentativo purtroppo finito in tragedia di far rinsavire l’omicida da parte del capitano Brunel, deceduto, e di mettere in salvo gli automobilisti di passaggio da parte dell’agente Vincenzo Cinque, ferito in modo gravissimo.
A Roma il clima non cambia.
Per fortuna che la cronaca romana dei giornali ci riporta con i piedi per terra ed il bastone nelle mani giuste: i grandi assenti durante lo sciopero dei mezzi pubblici a Roma? Ma i vigili, è ovvio! salvo, poi, dover scrivere la verità nell’articolo interno alla cronaca cittadina. La scelta non è dei lazzaroni assenteisti, ma del Comando del Corpo della Polizia Locale di Roma Capitale che decide di spostare un buon numero di pattuglie in orario serale per fronteggiare il percorso della Mille Miglia, oltre alle tantissime pattuglie già spostate quotidianamente dalle periferie al centro cittadino per presidiare le piazze. Pochi straordinari e nessuna nuova assunzione per un organico ridotto all’osso portano al patatrac: ennesimo venerdì nero romano. Nell’articolo questo è scritto, se non fosse che quel famoso cittadino medio che individua nell’agente della Polizia Locale il perfetto sfogatoio molto spesso si ferma al titolo di giornale e la politica locale ancora una volta si salva dalle proprie incapacità.
Da nord a sud il ritornello è sempre lo stesso.
C’è una divisa per strada che può essere lo sfogatoio di tutte le cose che non vanno, e anche di molte frustrazioni: fanno le multe, si occupano di commercio, edilizia e tante altre cose, costano poco -i famosi “salari a pioggia” del MEF tagliati-, perciò quale migliore utilizzo si può fare se non dirigere contro quel simbolo il malcontento e la rabbia per le incapacità dei comuni e dei sindaci? Eppure gli agenti della Polizia Locale come le altre divise intervengono per fa rispettare la legge, come gli altri corpi dello Stato rischiano di finire in mezzo ad una sparatoria, si è visto a Napoli, hanno i loro caduti e presidiano i luoghi sensibili ed i palazzi istituzionali a rischio attentanti, in questo caso non come le altre FF.OO. che dispongono di giubbetti anti proiettile e mitraglia al seguito, ma solo con le loro divise, a volte rattoppate, e una semiautomatica quando disponibile.
A differenza delle altre divise.
Non hanno degli uffici stampa di tutto rispetto, non hanno un potere nazionale che gerarchicamente li difende, non hanno nessun filtro dai soprusi della politica locale che li usa e ne abusa. Per questo motivo si deve togliere ogni alibi, ogni utilizzo del capro espiatoio: sciogliamo i corpi di Polizia Locale! Magari questa volta il cittadino inquadra bene il bersaglio delle responsabilità e delle inefficienze, deleghiamo la gestione e il coordinamento al Ministero dell’Interno, l’ente locale paghi la sua quota di sicurezza perché a far svolgere bene il lavoro dei vigili ci penserà il Governo levandoli dalle mani degli amministratori locali, che spesso non rispondono alle necessità dei cittadini e a volte non sono così integerrimi come vorrebbero far credere.

Che siano indipendenti e non più degli organi di polizia in mano ai signorotti locali.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Credo che non ci rimanga nulla da dire, i fatti sono più che eloquenti: INVISIBILI quando cadiamo vittime del dovere o quando finiamo al pronto soccorso; VISIBILI quando lo Stato ha bisogno di accusare qualcuno di tutte le nefandezze del mondo. Riforma = Utopia. Facciamo troppo comodo a questa società malata e decadente.
Alessandro - Parma