Nelle ultime ore i "vigili urbani" sono tornati alla ribalta delle cronache nazionali. Purtroppo non perché da anni chiedono la riforma tanta promessa e garantita (con tanto di parola d'onore dell'On. Fiano PD), non perché chiedono di avere riconosciuto il loro ruolo o perlomeno di sapere se devono essere considerati impiegati o poliziotti, non perché finalmente si sia deciso di dare uniformità nazionale, strumentazioni e organizzazione per svolgere al meglio il loro lavoro, non perché in tutte le richieste fatte ai politici (Renzi compreso) non abbiano avanzato aumenti di stipendi ma solo di mantenere almeno ciò che hanno (considerando anche i contratti bloccati da anni), ma grazie alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Renzi che in un suo tweet ha preso spunto dall'assenza per malattia di operatori della Polizia Locale di Roma Capitale nella serata del 31 dicembre, operatori precettati a seguito della rinuncia ad effettuare straordinari e dopo che da mesi si susseguono costantemente scioperi e proteste che hanno ad oggetto le pesanti decurtazioni agli stipendi del personale della polizia locale e tanti doveri con nessun diritto. Ne è conseguito che Renzi ha fatto intendere che i "furbetti" che si sono improvvisamente ammalati grazie a una sua futura riforma non esisteranno più e verranno perseguiti. Peccato che il nostro Presidente eviti, come del resto i suoi colleghi politici di parlare di riforme per dare un ruolo ma soprattutto la dignità che da troppo tempo gridiamo senza risultato. Siamo dispiaciuti per quei cittadini che si fanno imbonire da frasi ad effetto senza sapere cosa c'è dietro al fatto.
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