mercoledì 24 settembre 2014

Trasformati in poliziotti, trattati da impiegati

Condividiamo la  lettera scritta da un agente della PM di Parma sulla triste condizione della categoria diffusa da una  sigla sindacale. 


Mai nella mia vita ho passato un periodo così brutto e demotivante. Ho sempre amato il mio lavoro, l’ho vissuto in tutte le sue sfumature godendo dei successi e rimediando ai miei errori, sempre troppi ma inevitabili per uno che non si risparmia e che è sempre al centro dell’azione. Ma adesso faccio fatica, lavoro come farebbe un impiegato medio in cerca di uno stipendio senza alcuna passione, senza entusiasmo o partecipazione che, in fondo, rappresentano il carburante per questo motore spompato della macchina pubblica.
Non mi sono mai tirato indietro, accettando anche le storture di un sistema che non riconosce meriti e sottopone a critiche chi lavora, conscio che le uniche soddisfazioni possibili erano quelle della gente che spesso ti riesce di aiutare.
Ma adesso è tutto più complicato, è tutto più difficile.
La gente critica in modo spesso ingiusto e immotivato, imbeccata sempre più di frequente da un giornalismo a senso unico che pubblica faziosamente, senza contraddittorio, censurando di frequente ciò che esce dai binari del clientelismo più becero.
La realtà di oggi ci proietta in un mondo nuovo, molto diverso da quello di alcuni anni fa, un mondo nel quale non è più possibile essere solo dei “vigili” ma che ci impone spesso di essere poliziotti. Non è una cosa voluta, non è un cambiamento cercato, ma una necessità dovuta a più fattori dei quali bisogna prendere atto……..PRENDERE ATTO è una frase a me cara, ormai la base per il nostro lavoro.
Bisogna prendere atto che a piedi o in auto, in Piazza o i tangenziale, di giorno o di notte, prima o poi un criminale lo incontri e non ti puoi girare dall’altra parte. Più di tutti noi controlliamo persone, fermiamo veicoli, garantiamo presenza e visibilità nei luoghi di aggregazione di massa aumentando a dismisura il rischio di incappare in quei reati che le altre forze dell’ordine, sicuramente non  per inefficienza o incapacità ma per una sempre maggior crescente mancanza di mezzi e di persone non riesce più a contrastare. Solo nel 2013 il nostro Comando ha inviato alla Procura della Repubblica più di 120 Informative di reato per falsi documentali, reati quasi tutti partiti da controlli di Polizia Stradale!
Le procure ci delegano sempre più indagini che comportano enormi sforzi a livello di tempo e di persone. Polizia e Carabinieri ci chiedono sempre più di frequente supporto.

I Questori ci coinvolgono nei servizi congiunti, nei servizi Stadio e nelle manifestazioni, anche per questioni di ordine pubblico.
I Tribunali, ormai in modo continuativo, ci considerano Forza Pubblica per l’esecuzione degli sfratti.
Eppure nonostante questa realtà sia conosciuta da tutti le Istituzioni, forse per scelta, forse per convenienza o, nella migliore delle ipotesi, per distrazione, le stesse Istituzioni continuano a urlare ai 4 venti che noi siamo “vigili” e non poliziotti, che non possiamo fare per legge Ordine Pubblico!
Insultano però la nostra intelligenza mettendoci a fare servizio fisso di Polizia Amministrativa in una Piazza dove stazionano mediamente 20-30 extracomunitari e dove lo spaccio non è l’eccezione ma la regola, dove i regolamenti di conti sono all’ordine del giorno e l’unico documento regolare che si vede è il tesserino della Coop. Oppure mettendoci a fare i controlli commerciali e regolamentari nelle zone della Movida, quando tra i 3 mila ragazzi che invadono le strade alla normale ricerca del divertimento si infiltrano spacciatori, tossici, alcolizzati…
Signori vi devo dare una notizia che vi farà tremare: ci avete messo a fare ORDINE PUBBLICO!!!!! Già perché se un cane lo chiami gatto o topo non ha importanza….abbaierà sempre!
Continuano tutti a ripeterci che siamo dei privilegiati, lo dice il Sindaco, lo ribadisce il nostro Assessore, Renzi sottolinea che “c’è grasso che cola”, tutti quanti! considerandoci né più né meno che impiegati. Non è una questione di prendere le distanze dagli altri dipendenti pubblici, ma, ancora una volta, di PRENDERE ATTO! Non siamo impiegati, il nostro lavoro è fortemente disagiato (ma non godiamo degli anni usuranti), pericoloso (ma non abbiamo le indennità di ordine pubblico), ricco di insidie (ma ci hanno tolto la causa di servizio) e lavoriamo sulle 24 ore, di sabato e domenica, a Pasqua e a Natale, con freddo, pioggia, neve o tempesta.
Più di tutti, noi abbiamo perso da questa crisi perché buona parte del nostro stipendio derivava da voci  accessorie, ottenute con anni di lotte in sede di contrattazione decentrata. Voci cancellate da un giorno all’altro. Da 7 anni abbiamo i contratti bloccati, come tutti i dipendenti pubblici, così come le progressioni economiche. 
E in più attendiamo la Legge di Riforma da almeno 10 anni con proposte che vagano nelle commissioni parlamentari con l’evidente volontà di non riformare niente…..perchè in fondo FA COMODO A TUTTI FARCI FARE I POLIZIOTTI E TRATTARCI DA IMPIEGATI!
Quindi senza soldi e senza identità! Sintetizzando, uno strumento con pochi diritti e tanti usi nelle mani dei politici di turno.
A Parma abbiamo passato 12 comandanti in 17 anni. Ognuno di loro, insediandosi e rivolgendosi alla stampa ha detto: “E’ un corpo da riorganizzare e gli uomini sono da rimotivare”.
Non ci crederete: mi sentivo motivato e con grandi capacità organizzative……oggi, al dodicesimo comandante e all’ennesima batosta economica e riorganizzativa, mi sento una chiavica!
Saluti
Un ex orgogliosissimo agente della PM, oggi figlio di un Dio minore

7 commenti:

Bernardo Nocentini ha detto...

Secondo me, collega, non si lavora in queste condizioni solo a Parma, ma purtroppo ormai dappertutto... Nel testo dell'articolo potremmo sostituire la parola "Parma" con qualsiasi altra città. O con il termine "Italia". I cittadini lo devono sapere, perché siamo anche noi preposti allo loro tutela! Quando ci sarà lo sciopero generale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, annunciato i primi di Settembre, dovremmo unirci ufficialmente anche noi. I nostri sindacati dovrebbero contattare quelli delle FF.PP. per unirci a loro. Basta con le rivalità! Uniamoci al loro coro. Da soli abbiamo molta meno "audience"... e nel mondo attuale serve tantissimo!

Anonimo ha detto...

Io sinceramente non so dire se veramente sia il caso di allearsi con i sindacati delle polizie statali...prima è meglio chiarire cosa pensano di noi e cosa vorremmo che fossimo poi si vede...

Anonimo ha detto...

Applausi!!!!!

Massimo-Misano A.

Anonimo ha detto...

Siamo un corpo estremamente attivo. Tutti i giorni si fanno servizi di controllo strumentale, sicurezza urbana, rilievo di sinistri e praticamente siamo la sola polizia che si vede per le strade del nostro territorio. Sono abituato alle critiche, mai positive, qualsiasi cosa facciamo ed anche alla indifferenza dei nostri amministratori, che non hanno mai speso una parola positiva per la nostra attività. Pochi giorni fa, una pattuglia della polizia stradale si è fermata nel nostro territorio, erano mesi (forse 4) che non si vedevano neanche transitare, ed hanno controllato alcuni veicoli. Un nostro amministratore li ha visti, poco dopo è entrato nel mio ufficio ed ha detto: Hai visto ci sono quelli della stradale in via ..... Gli ho risposto: era un pò che non si vedevano. L'amministratore forse non ha neanche sentito quanto gli ho risposto ed ha aggiunto: Bisogna che mandiamo due righe di ringraziamento al loro comando, così li incoraggiamo.
Traetene le conclusioni, tenete anche presente che i miei colleghi sono settimane che non fanno una domenica a casa per star dietro alle loro "manifestazioni".

Anonimo ha detto...

Caro collega delle 8.33, purtroppo, quello che hai riferito è la norma. I nostri amministratori sanno solo chiedere ed anche a loro fa comodo che non ci sia una vera riforma della categoria. Fa comodo a loro fa comodo a tutti, comprese le altre forze di polizia. Quanto alle ruffianate nei confronti delle forze statali qui da me è la norma. Atteggiamenti di sudditanza e di prostrazione (risparmio altri termini che sarebbero più consoni). Sia che si veda il maresciallo dei carabinieri che l'ispettore di polizia o quello della forestale o anche semplici agenti. Si sprecano i ringraziamenti e le lodi per il loro operato (ne più di quello che facciamo noi, forse molto meno). Quando però hanno bisogno di servizi serali, notturni e festivi indovina da chi li pretendono? Ti assicuro che non sento un grazie (al corpo) da almeno 10 anni.

Anonimo ha detto...

A proposito di POLIZIA STRADALE....nel mio territorio in Provincia di Lecco....mentre eseguivo un velox la nostra POLIZIA STRADALE...anzichè controllare eventuali trasgressori al codice o eventuali pirati della strada....ha pensato bene di fare un controllo di legittimità ai sottoscritti operatori di Polizia Locale....ma a questo punto...con fermezza sono intervenuto dicendo che se proseguivano li avrei denunciati per interruzzione di pubblico servizio etc...etc...poi vedendo la mia reazione ferma e decisa si sono decisi a lasciar perdere ..ma che tristezza...sottufficiale di PL Riboldi Giorgio...

Anonimo ha detto...

Quello che riferisci è quanto ogni giorno traspare dal comportamento di tanti "colleghi" dello Stato. Ci considerano dei loro servitori e dei loro controllati. Ogni ulteriore commento è superfluo. Anche a me in un servizio analogo è capitato di fargli capire che era meglpio che cambiassero aria per non essere accusati di interruzione o turbativa di pubblico servizio. Il problema è che continuiamo a fare il loro lavoro e se ne approfittano pure.
Aboliteci, così da domani gli accidenti se li prendono anche loro.